Febbre nei neonati: cosa fare sotto i 3 mesi

Nov 4, 2025 | Pediatria

Introduzione

C’è un momento in cui la febbre fa ancora più paura: quando arriva nei primissimi mesi di vita. Un neonato caldo, con gli occhi un po’ spenti, magari meno vivace del solito, e la temperatura che supera i 38°C. In pochi istanti, l’ansia prende il sopravvento.
È grave? Devo andare al pronto soccorso? Quanto posso aspettare?

Se ti sei trovato in questa situazione, sai bene quanto può essere difficile mantenere la calma. La febbre nei neonati è un segnale da non sottovalutare, ma con le giuste informazioni e una guida fidata, è possibile affrontarla con chiarezza e decisione.

In questo articolo ti spieghiamo quando preoccuparsi, cosa fare, e perché la febbre nei primi tre mesi va sempre valutata con attenzione, senza panico, ma anche senza aspettare. Ti mostriamo anche come, nel nostro poliambulatorio IELED, accompagniamo le famiglie in questi momenti con un approccio integrato, che considera non solo il dato clinico, ma anche la paura e la vulnerabilità emotiva che ogni genitore può provare.

Perché la febbre nei neonati è diversa

Nel primo trimestre di vita, il sistema immunitario del bambino è ancora molto immaturo. Questo significa che una semplice infezione può evolvere più rapidamente rispetto a quanto accadrebbe in un bambino più grande.

Per questo motivo, qualsiasi temperatura corporea superiore ai 38°C nei neonati sotto i 3 mesi va considerata un campanello d’allarme.
Non significa che ci sia necessariamente qualcosa di grave, ma è un segnale che richiede una valutazione medica immediata, anche in assenza di altri sintomi.

Leggi anche: Febbre nei bambini: tutto quello che un genitore deve sapere

Cosa può causare la febbre nei primi mesi

Nei neonati, la febbre può avere diverse cause:

  • Infezioni virali comuni (rhinovirus, adenovirus)
  • Infezioni batteriche più serie (urinaria, polmonare, meningite)
  • Reazioni a vaccinazioni (dopo il secondo mese)
  • Sovra-riscaldamento (troppi vestiti, ambiente troppo caldo)

Il problema è che, a questa età, non è facile distinguere tra un’infezione lieve e una grave solo dai sintomi esterni, perché il neonato spesso non riesce a manifestare chiaramente il disagio.
Ecco perché la soglia di attenzione deve essere più bassa.

I segnali da osservare oltre alla febbre

Anche se la febbre è il segnale più evidente, è importante osservare altri comportamenti del neonato, tra cui:

  • Sonno eccessivo o difficoltà a svegliarsi
  • Diminuzione dell’allattamento o rifiuto del biberon
  • Pianto debole, continuo o insolito
  • Rigidità o, al contrario, ipotonia (flaccidità)
  • Respirazione affannosa o accelerata
  • Colorito pallido o grigiastro

Se uno o più di questi segnali si presentano insieme alla febbre, è essenziale rivolgersi subito al pediatra o al pronto soccorso.

Nel nostro approccio IELED, insegniamo ai genitori a leggere questi segnali senza farsi paralizzare dall’ansia, ma anche senza minimizzarli.

Cosa fare se il neonato ha la febbre

Se tuo figlio ha meno di 3 mesi e una temperatura superiore ai 38°C:

  1. Misura la temperatura più volte per conferma, preferibilmente con un termometro rettale.
  2. Evita l’automedicazione: non somministrare antipiretici senza indicazione medica.
  3. Contatta il pediatra o recati al pronto soccorso, anche in assenza di altri sintomi.
  4. Mantieni il neonato idratato (se possibile continua ad allattarlo).
  5. Tieni il bambino scoperto, evitando il surriscaldamento ambientale.

In questi casi, agire in fretta è una scelta prudente, non allarmista. La rapidità nella valutazione può fare la differenza.

Nel nostro Poliambulatorio, se riceviamo una chiamata per febbre in un neonato, attiviamo subito una procedura di priorità, per offrire una visita tempestiva e, se serve, orientare il genitore verso il percorso più adatto in collaborazione con le strutture ospedaliere.

Il vissuto emotivo del genitore

Un neonato con la febbre non è solo un evento clinico. È anche un terremoto emotivo.
I genitori spesso si sentono impotenti, spaventati, sotto pressione, e temono di sbagliare o di non fare abbastanza.

Nel Metodo IELED, non curiamo solo il bambino, ma accompagniamo anche i genitori, offrendo uno spazio dove poter esprimere la propria ansia, ricevere rassicurazioni chiare, e tornare a sentirsi competenti nel proprio ruolo.

Perché un genitore che si sente sostenuto è anche un genitore più lucido e capace di affrontare le emergenze con maggiore serenità.

Come lavoriamo in IELED

Quando accogliamo un neonato con febbre, non perdiamo tempo, ma non perdiamo neanche umanità.
Il nostro team si attiva rapidamente per valutare il quadro clinico, ma anche per contenere l’ansia dei genitori, spiegare cosa sta succedendo e cosa aspettarsi.

Se serve, i nostri psicologi sono disponibili per affiancare i genitori nei giorni successivi, soprattutto se l’esperienza è stata emotivamente difficile.
Ogni nostro intervento si basa sull’ascolto, sulla chiarezza e sulla relazione, perché ogni sintomo va visto dentro una storia.

Conclusioni

La febbre nei neonati sotto i 3 mesi non è mai da sottovalutare, ma non deve nemmeno essere fonte di panico incontrollato.
Sapere cosa fare, a chi rivolgersi, e poter contare su professionisti che ti accompagnano davvero può trasformare una situazione critica in un’esperienza di consapevolezza e fiducia.

Hai bisogno di una valutazione immediata?

Se il tuo neonato ha la febbre e cerchi un aiuto rapido, umano e competente, il team di IELED è pronto ad accoglierti.
Ti offriamo una visita tempestiva e un supporto completo, medico e psicologico, per prenderti cura del tuo bambino e della tua serenità.

Chiama ora il nostro Poliambulatorio IELED e raccontaci cosa sta succedendo. Siamo qui per aiutarti.

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