La verità sul bilinguismo e lo sviluppo linguistico infantile
“Il mio bambino confonde le due lingue, sarà un problema?”
“Parliamo due lingue in casa: rischia di rimanere indietro nel linguaggio?”
Queste domande sono molto frequenti tra i genitori. Spesso si teme che l’esposizione a più lingue possa provocare confusione, ritardi o difficoltà nella comunicazione. Tuttavia, la ricerca scientifica è chiara: il bilinguismo non è una causa né un fattore di rischio per i disturbi del linguaggio.
Il bilinguismo non è un disturbo, ma una competenza: la capacità di comprendere e usare due o più lingue in modo efficace. Anche un bambino bilingue può avere un disturbo del linguaggio, ma non a causa della doppia esposizione linguistica.
Cos’è il bilinguismo?
Il bilinguismo è la capacità di comprendere, parlare e utilizzare due o più lingue. È un fenomeno del tutto normale, soprattutto nei contesti multiculturali, e costituisce una risorsa preziosa per lo sviluppo cognitivo, sociale e comunicativo del bambino.
È importante distinguere tra bilinguismo e disturbo del linguaggio. Un bambino bilingue può sviluppare un disturbo specifico del linguaggio, ma il bilinguismo in sé non è mai la causa.
Tipologie di bilinguismo: cosa influenza lo sviluppo linguistico
Ogni percorso di apprendimento linguistico è unico. Il bilinguismo può variare in base a diverse caratteristiche, che è importante conoscere per comprendere come si sviluppa il linguaggio in questi bambini.
Età di esposizione
- Bilinguismo simultaneo: il bambino è esposto a due lingue fin dalla nascita.
- Bilinguismo sequenziale: il bambino inizia a imparare la seconda lingua dopo i 2-3 anni.
Nel bilinguismo sequenziale, la quantità e la qualità dell’esposizione alla seconda lingua sono fondamentali per lo sviluppo delle competenze.
Contesto di apprendimento
- Bilinguismo familiare: le due lingue sono parlate in ambito domestico.
- Bilinguismo scolastico: la lingua madre è parlata in casa, mentre la seconda lingua viene appresa a scuola.
Livello di competenza
- Bilinguismo bilanciato: il bambino ha competenze simili in entrambe le lingue.
- Bilinguismo dominante: una lingua è più sviluppata rispetto all’altra.
Falsi miti sul bilinguismo
1. Esporre il bambino a due lingue crea confusione
Falso. I bambini hanno una naturale capacità di apprendere più lingue contemporaneamente, anche in presenza di ritardi o disturbi del linguaggio. Il bilinguismo è stato dimostrato essere un fattore di arricchimento sul piano cognitivo, relazionale e scolastico.
2. È meglio usare solo la lingua parlata a scuola
Falso. Se i genitori non sono fluenti nella lingua della scuola, cercare di usarla forzatamente può portare a una comunicazione poco spontanea e meno efficace. È più utile parlare con il bambino nella lingua in cui si è più competenti, fornendo modelli linguistici ricchi, corretti e affettivamente significativi.
3. Il bilinguismo causa ritardi nel linguaggio
Falso. Non esiste alcuno studio scientifico che colleghi il bilinguismo all’insorgenza di un disturbo del linguaggio. I bambini bilingui, se ben esposti e stimolati, raggiungono le stesse tappe di sviluppo linguistico dei coetanei monolingui.
Quando un bambino bilingue presenta un ritardo significativo nell’acquisizione del linguaggio, la causa è da ricercarsi in fattori neuroevolutivi, non nel bilinguismo.
4. Se il bambino mescola le lingue ha un disturbo
Falso. Questo fenomeno, noto come code-mixing o code-switching, è tipico dei bambini bilingui ed è del tutto normale. Indica una buona flessibilità cognitiva e una strategia efficace per compensare eventuali lacune linguistiche temporanee. Con il tempo, man mano che le competenze linguistiche maturano, questa alternanza tende a diminuire spontaneamente.
Come riconoscere un vero disturbo del linguaggio
I disturbi del linguaggio sono condizioni del neurosviluppo che si manifestano con un ritardo clinicamente significativo nelle tappe evolutive del linguaggio. Non dipendono dall’ambiente linguistico, ma da fattori genetici e biologici.
È bene consultare un professionista se il bambino:
- non produce parole o frasi comprensibili oltre i 2-3 anni
- ha un vocabolario molto limitato
- presenta difficoltà persistenti nel costruire frasi complete
- mostra ritardi nel linguaggio in entrambe le lingue, nonostante un’esposizione adeguata
L’approccio del Poliambulatorio IELED: come affrontiamo il bilinguismo
Nel nostro Poliambulatorio IELED, ci occupiamo dello sviluppo del linguaggio con un approccio integrato che unisce medicina e psicologia, per garantire a ogni bambino un percorso di crescita rispettoso e personalizzato.
Attraverso il nostro Metodo IELED, ci prendiamo cura dei bambini e delle loro famiglie considerando ogni aspetto dello sviluppo, inclusa la dimensione culturale e linguistica.
Quando un bambino bilingue presenta difficoltà linguistiche, valutiamo con attenzione:
- la storia linguistica del bambino
- i contesti di esposizione alle lingue
- il livello di competenza in entrambe le lingue
- la qualità dell’interazione comunicativa con genitori e insegnanti
La valutazione multidisciplinare ci permette di comprendere se siamo di fronte a un ritardo evolutivo, a un disturbo specifico del linguaggio o a una semplice variazione legata all’apprendimento di più lingue.
Conclusione: il bilinguismo è una risorsa, non un ostacolo
Essere bilingui non è solo normale, ma è anche un vantaggio. È fondamentale sfatare i falsi miti che ancora oggi generano ansie e confusione nei genitori.
Con il giusto supporto, ogni bambino può sviluppare le proprie competenze linguistiche in modo sereno e completo, valorizzando le sue potenzialità, senza rinunciare alla propria identità culturale.
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Nel Poliambulatorio IELED ti offriamo un’équipe esperta e multidisciplinare che lavora in rete con le famiglie e le scuole per valutare, sostenere e accompagnare lo sviluppo del linguaggio dei bambini in modo personalizzato e attento.
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