Introduzione
Ogni bambino segue un ritmo di crescita personale. Tuttavia, quando le prime parole tardano ad arrivare o il linguaggio si sviluppa lentamente, è comprensibile che i genitori si pongano delle domande. Ritardi nel linguaggio non indicano necessariamente una problematica importante, ma è fondamentale sapere quando è il momento di approfondire.
Nel poliambulatorio IELED ci impegniamo ogni giorno per accompagnare bambini e famiglie in queste situazioni con un approccio integrato. Il nostro lavoro unisce le competenze della logopedia e della psicologia, offrendo percorsi personalizzati e rispettosi dei bisogni evolutivi di ogni bambino.
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Parla poco: è normale?
Lo sviluppo del linguaggio varia da bambino a bambino. Alcuni iniziano a esprimersi molto presto, altri impiegano più tempo. Tuttavia, esistono delle tappe evolutive che possono aiutarci a capire se tutto procede come previsto o se può essere utile un supporto specialistico. Ad esempio, entro l’anno di vita il bambino dovrebbe iniziare a emettere suoni e parole semplici, mentre verso i due anni dovrebbe essere in grado di unire due parole per formare frasi brevi.
Perché alcuni bambini parlano tardi
Le cause di un ritardo nell’acquisizione del linguaggio possono essere diverse. Talvolta si tratta semplicemente di differenze individuali o di familiarità, ad esempio quando altri membri della famiglia hanno parlato tardi. In altri casi, invece, entrano in gioco fattori ambientali, come una stimolazione linguistica ridotta, oppure condizioni mediche, come otiti frequenti o difficoltà uditive.
Esistono anche situazioni in cui il ritardo linguistico è associato a difficoltà nella comprensione, alla presenza di disturbi del neurosviluppo o a un generale rallentamento cognitivo. È importante osservare e intervenire per tempo, poiché un’azione precoce può fare una grande differenza nel percorso evolutivo del bambino.
Quando rivolgersi a uno specialista
È consigliabile una valutazione da parte di un logopedista o di uno psicologo dell’età evolutiva se, ad esempio, il bambino a 18 mesi non produce ancora parole significative, oppure se a 2 anni non combina due parole in modo funzionale. Anche a 3 anni, se il linguaggio non è ancora comprensibile da persone esterne alla famiglia o se il bambino appare poco comunicativo, può essere utile approfondire.
Altri segnali da osservare includono la scarsa risposta al nome, la difficoltà a comprendere semplici indicazioni o la mancanza di utilizzo di sguardo e gesti per comunicare.
Il nostro approccio: il Metodo IELED
Presso il nostro centro non ci limitiamo a valutare la produzione linguistica. Osserviamo il bambino nella sua globalità, considerando anche gli aspetti cognitivi, relazionali, emotivi e motori. Il Metodo IELED nasce proprio da questa visione integrata, che unisce la nostra lunga esperienza psicologica con un lavoro clinico orientato alla crescita armonica del bambino.
Il percorso può includere una valutazione multidisciplinare, un intervento logopedico personalizzato, incontri di sostegno alla genitorialità e attività pensate per favorire una comunicazione più efficace. L’obiettivo è creare un ambiente che stimoli il linguaggio, ma soprattutto che faccia sentire il bambino accolto, ascoltato e capito.
Cosa può fare la famiglia
Nel quotidiano, i genitori possono svolgere un ruolo fondamentale. Parlare spesso con il proprio bambino, anche se non risponde ancora con le parole, è utile. Raccontare le azioni mentre si svolgono, leggere insieme, nominare oggetti e situazioni della vita quotidiana contribuisce ad arricchire l’ambiente linguistico. È importante ascoltare con attenzione, lasciare spazio per le risposte e non correggere in modo rigido, ma ripetere in modo naturale le parole corrette.
Conclusione
Un ritardo nel linguaggio non è necessariamente motivo di preoccupazione, ma è sempre un segnale da osservare con cura. Il primo passo è ascoltare, senza allarmismi, e rivolgersi a professionisti che possano guidare la famiglia nella comprensione e nel sostegno evolutivo del bambino.
Al poliambulatorio IELED crediamo nella forza della relazione e dell’alleanza terapeutica. Siamo qui per accompagnarti, passo dopo passo, in un percorso fatto di ascolto, competenza e rispetto. Il linguaggio è solo una parte della storia: noi guardiamo al bambino nella sua interezza, con attenzione e fiducia nel suo potenziale.
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