Una fase delicata e ricca di trasformazioni
L’adolescenza, solitamente compresa tra i 13 e i 17 anni, è una fase evolutiva complessa in cui ragazzi e ragazze affrontano cambiamenti profondi sotto molteplici aspetti: fisico, psicologico, relazionale e sociale.
Durante questo periodo, i giovani si affacciano al mondo con uno sguardo nuovo e, nel farlo, sperimentano una serie di trasformazioni che incidono sulla loro immagine di sé e sul modo in cui si relazionano con gli altri. Tra le esperienze più significative troviamo:
- la maturazione puberale,
- le prime relazioni affettive e sentimentali,
- l’inserimento in nuovi contesti scolastici e sociali.
Questi cambiamenti comportano inevitabilmente una ridefinizione del proprio ruolo, del proprio corpo e della propria identità.
Indice
- Una fase delicata e ricca di trasformazioni
- Comportamenti a rischio in adolescenza: cosa significano davvero?
- Il ruolo della scuola nella manifestazione del disagio adolescenziale
- Come prevenire i comportamenti a rischio a scuola
- Il Metodo IELED: un approccio integrato per sostenere gli adolescenti
- Perché i comportamenti a rischio vanno compresi, non solo corretti
- Conclusioni: aiutiamo gli adolescenti a trovare il loro posto nel mondo
- Hai notato segnali di disagio in tuo figlio? Parliamone insieme
Comportamenti a rischio in adolescenza: cosa significano davvero?
In questa fase evolutiva, il concetto di rischio non va visto solo come qualcosa di negativo, ma come una forma di espressione e adattamento. I cosiddetti comportamenti a rischio (aggressività, trasgressione, sperimentazione) possono infatti rappresentare strategie di gestione del disagio o della ricerca di sé.
Secondo gli studi dello psicologo Marvin Zuckerman, questo fenomeno è legato al Sensation Seeking, ovvero la tendenza a ricercare sensazioni forti per sentirsi vivi e rafforzare la propria identità.
Molti adolescenti mettono in atto comportamenti considerati devianti o provocatori per:
- sentirsi autonomi,
- anticipare simbolicamente l’ingresso nell’età adulta,
- sperimentare i propri limiti,
- affermare sé stessi nel gruppo dei pari,
- trasgredire le regole come forma di esplorazione e autoaffermazione.
Il ruolo della scuola nella manifestazione del disagio adolescenziale
Tra tutti i contesti, la scuola è spesso il luogo privilegiato in cui si manifestano i primi segnali di disagio. Gli insegnanti, infatti, sono spesso i primi a notare comportamenti problematici nei ragazzi, che i genitori possono non percepire subito.
I segnali più frequenti includono:
- atteggiamenti aggressivi o provocatori,
- insulti e minacce nei confronti dei compagni,
- bullismo e sopraffazione,
- isolamento o ritiro sociale.
Questi comportamenti non vanno interpretati solo come “ribellioni”, ma come campanelli d’allarme che richiedono attenzione, ascolto e un intervento precoce.
Come prevenire i comportamenti a rischio a scuola
Prevenzione e benessere: una rete di alleanze educative
La prevenzione del disagio adolescenziale non può essere lasciata al caso. È fondamentale intervenire tempestivamente, promuovendo il benessere psicologico dei ragazzi attraverso un lavoro integrato tra:
- famiglia,
- scuola,
- professionisti della salute mentale e dell’educazione.
Nel nostro poliambulatorio IELED, da anni adottiamo un approccio integrato unico nel suo genere, che unisce psicologia e medicina per offrire a bambini e adolescenti un percorso di cura personalizzato, attento e rispettoso dei loro bisogni evolutivi.
Il Metodo IELED: un approccio integrato per sostenere gli adolescenti
Il nostro modello di lavoro nasce dall’incontro tra competenza clinica, esperienza educativa e formazione continua. Si fonda su una scelta etica ben precisa: mettere il bambino e l’adolescente al centro di ogni intervento, valorizzando la sua storia, le sue emozioni e le sue potenzialità.
Quando si tratta di comportamenti a rischio a scuola, il Metodo IELED prevede un percorso condiviso che include:
Obiettivi condivisi tra scuola, famiglia e professionisti:
- Ascoltare realmente i ragazzi, senza giudizio, per comprendere il significato dei loro comportamenti;
- Individuare i fattori di protezione: risorse personali, relazioni positive, passioni;
- Sostenere le capacità individuali attraverso laboratori, attività di gruppo e percorsi psicoeducativi;
- Favorire la consapevolezza di sé, aiutando i ragazzi a riflettere sulle proprie azioni e sulle conseguenze;
- Promuovere il dialogo costante tra scuola e famiglia, per costruire un ambiente coerente e sicuro.
Perché i comportamenti a rischio vanno compresi, non solo corretti
È importante spostare lo sguardo dal comportamento problematico alla persona che lo mette in atto. Ogni azione, anche se dannosa o preoccupante, ha un significato che merita di essere esplorato.
Quando un ragazzo agisce in modo aggressivo o trasgressivo, sta spesso tentando di comunicare un disagio o di rispondere a una domanda profonda: “Chi sono io?” “Qual è il mio posto nel mondo?”
Conclusioni: aiutiamo gli adolescenti a trovare il loro posto nel mondo
L’adolescenza è un periodo complesso ma anche ricco di potenzialità. Prevenire i comportamenti a rischio non significa semplicemente evitare problemi, ma aiutare i ragazzi a scoprire e valorizzare le proprie risorse interiori, per affrontare il futuro con maggiore sicurezza e consapevolezza.
Hai notato segnali di disagio in tuo figlio? Parliamone insieme
Nel nostro Poliambulatorio IELED, grazie all’integrazione tra psicologia e medicina, possiamo offrirti un percorso su misura per affrontare queste difficoltà con strumenti efficaci e con un ascolto profondo.
Contattaci per una prima consulenza, anche solo informativa. Siamo qui per accompagnare te e tuo figlio con empatia, professionalità e attenzione al benessere evolutivo.