Introduzione
Febbre: 38,7°. Tuo figlio è più stanco, piagnucola.
Apri l’armadietto dei farmaci, prendi il paracetamolo… e poi ti fermi:
Devo darglielo? Aspetto? Fa bene abbassare subito la febbre?
Sono domande che ogni genitore si è fatto almeno una volta. L’uso degli antipiretici nei bambini è tra gli argomenti più discussi, e purtroppo anche più pieni di miti, automatismi e paure.
In questo articolo vogliamo aiutarti a capire quando è davvero utile usare un antipiretico, quali sono i rischi di un uso eccessivo o improprio, e qual è il modo migliore per affrontare la febbre senza sentirsi in dovere di “fare qualcosa a tutti i costi”.
Nel nostro poliambulatorio IELED affrontiamo ogni giorno queste situazioni accanto ai genitori, con un approccio che unisce scienza, esperienza e attenzione emotiva, per aiutarti a fare scelte più consapevoli e meno dettate dall’urgenza.
Cosa sono davvero gli antipiretici
Gli antipiretici sono farmaci che abbassano la temperatura corporea e alleviano il malessere associato alla febbre.
I due principi attivi più usati nei bambini sono:
- Paracetamolo (Tachipirina® e simili)
- Ibuprofene (Nurofen®, Momentkid® ecc.)
Sono farmaci sicuri, ma non sono caramelle. Come tutti i medicinali, vanno somministrati quando servono, nel modo corretto e con la giusta motivazione.
Quando usare un antipiretico
Il punto chiave è questo: non si dà l’antipiretico per “far sparire la febbre”, ma per migliorare il benessere del bambino.
Quindi va usato se e solo se:
- il bambino è molto infastidito o sofferente
- ha dolore (mal di testa, muscoli, gola)
- non riesce a dormire, mangiare o riposare
- è abbattuto o molto irritabile
- è piccolo (sotto i 3 mesi) e lo consiglia il pediatra
Se invece il bambino ha febbre alta ma gioca, beve, ride, non è necessario abbassarla solo perché “il numero è alto”.
Quando non serve (e può far male)
Ecco alcune situazioni in cui NON è utile somministrare antipiretici:
- per prevenire la febbre (es. dopo un vaccino, “nel dubbio”)
- se il bambino è attivo e tollera bene la febbre
- per “rompere la febbre” a ogni costo, senza osservare il comportamento
- in caso di febbre lieve e senza disagio evidente
Un uso eccessivo può portare a:
- mascherare sintomi importanti
- sovradosaggio (soprattutto se si alternano i farmaci senza criterio)
- creare dipendenza da intervento: ogni febbre diventa “emergenza”
- trasmettere al bambino l’idea che ogni malessere va eliminato subito
Nel nostro lavoro in IELED, ci prendiamo il tempo per spiegare tutto questo ai genitori, perché una scelta farmacologica ha sempre un impatto educativo ed emotivo.
Come somministrare in sicurezza
Se il medico ha indicato di usare l’antipiretico, è importante farlo nel modo corretto:
- Rispetta le dosi in base al peso, non all’età
- Usa il dispositivo di misurazione incluso nella confezione
- Rispetta i tempi tra una dose e l’altra (4-6 ore per il paracetamolo, 6-8 per l’ibuprofene)
- Non alternare i due farmaci senza indicazione medica
- Non proseguire per più di 3 giorni senza una nuova valutazione
Ibuprofene o paracetamolo?
Entrambi sono efficaci, ma hanno caratteristiche diverse:
| Farmaco | Quando preferirlo | Note |
|---|---|---|
| Paracetamolo | Malessere generico, dolore, febbre | Sicuro anche nei lattanti |
| Ibuprofene | Febbre con infiammazione (es. gola, orecchio) | Da evitare se vomita o ha problemi gastrici |
La scelta dipende anche dal quadro clinico del bambino.
Nel nostro poliambulatorio, valutiamo caso per caso, anche tenendo conto della storia del bambino e della sensibilità familiare al farmaco.
E se non funziona?
Capita: dai la Tachipirina e la febbre scende di poco o resta invariata.
Ma la vera domanda è: il bambino sta meglio?
Ricorda: l’obiettivo non è far scendere il numero, ma alleviare il disagio. Se dopo la somministrazione il bambino appare più tranquillo, mangia, interagisce, allora il farmaco ha fatto il suo dovere.
Se invece il bambino:
- continua a stare molto male
- non beve
- ha altri sintomi preoccupanti
- è molto piccolo
allora è il caso di contattare il pediatra.
Nel nostro centro IELED siamo disponibili anche per consulenze brevi, per aiutarti a decidere come proseguire.
Il ruolo delle emozioni genitoriali
Dietro all’uso degli antipiretici si nasconde spesso un bisogno di controllo. Il farmaco diventa un modo per “fare qualcosa”, per sentirsi attivi, per gestire l’ansia.
Questo è umano, comprensibile. Ma è importante imparare anche a stare accanto al proprio figlio con calma, fiducia e presenza, senza dover sempre intervenire.
Nel Metodo IELED, accompagniamo i genitori a costruire una relazione più serena con la febbre, imparando a leggere il bambino, non solo il termometro.
Il nostro approccio in IELED
Quando ci viene chiesto: “Gli do la Tachipirina?”, la nostra risposta non è mai automatica.
Chiediamo: Com’è il bambino? Come vi sembra rispetto al solito? Cosa vi preoccupa?
Perché l’antipiretico è solo uno strumento. Il vero cuore della cura è il modo in cui accompagniamo il bambino nel malessere.
Con rispetto, attenzione e ascolto. Per questo, nel nostro poliambulatorio, ogni consiglio farmacologico nasce da un dialogo, non da un protocollo freddo.
Conclusioni
Gli antipiretici sono farmaci utili, ma vanno usati con intelligenza e consapevolezza.
Non servono per abbassare la febbre a tutti i costi, ma per aiutare il tuo bambino a sentirsi meglio quando ne ha davvero bisogno.
Conoscere, osservare, scegliere con calma: è questo il percorso che proponiamo ai genitori nel nostro approccio IELED.
Contattaci. Ti aiuteremo a valutare se è il caso di usarli, come farlo nel modo corretto e — soprattutto — ti accompagneremo a leggere meglio il tuo bambino, per sentirti più sicuro e meno solo.
Prenota una consulenza con il team IELED. Perché anche dietro un farmaco, c’è una relazione che cura.




